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Alcuni esistono già, e sono molto richiesti. Altri arriveranno con il consolidamento dei metaversi, se davvero questa febbre globale troverà una strada concreta oltre i maxi-investimenti dei colossi hi-tech. Che lavoro faremo nel metaverso? O meglio: quali figure emergeranno e si consolideranno, aprendo opportunità oggi ancora estremamente limitate? Skuola.net insieme a Geeks Academy, una delle prime realtà italiane ed europee a credere nel potenziale del Metaverso anche in ottica lavorativa, hanno messo giù una prima lista di figure a cui guardare.
Prima, però, qualche numero. Nel 2020 il giro d’affari legato al Metaverso si è attestato intorno ai 50 miliardi di dollari ma, secondo una stima effettuata dal gestore di criptovalute Grayscale, già nel 2024 dovrebbe raggiungere un valore di 800 miliardi, per toccare a stretto giro la quota dei 1.000 miliardi. E una buona parte degli investimenti, proprio per quanto appena detto, si concentrerà sul reclutamento di figure e “cervelli” da mettere al servizio della sua crescita. Qualche esempio su mondi affini? Lo scorso anno le offerte di lavoro riconducibili alla blockchain negli Stati Uniti sono aumentate del 395% e, attualmente, le competenze nel settore sono le più richieste in Francia, Germania e Regno Unito. La sola Meta prevede di creare 10 mila nuovi posti di lavoro per lo sviluppo del suo metaverso nei prossimi cinque anni. Senza dimenticare gli stipendi e i compensi: programmatori, sviluppatori, ingegneri dei software AR/VR già oggi in alcuni mercati guadagnano tra i 135mila e i 150mila dollari all’anno; un game designer attorno agli 80mila.
Gli architetti del metaverso
I primi a emergere sono gli architetti del metaverso, figure creative incaricate di immaginare e di ideare mondi completamente nuovi e coinvolgenti al momento ancora abbastanza in cantiere. Rappresentati principalmente dai 3D game designers, saranno responsabili della progettazione, della prototipazione e della creazione di ambienti virtuali e di esperienze 3D immersive (non solo di gioco). Oltre alle competenze in animazione, illustrazione e modellazione 3D, queste figure dovranno avere delle basi di programmazione e dovranno saper padroneggiare software come Unity 3D, Blender, Maya e Unreal Engine.
I “costruttori” del metaverso
Ci sono poi i “costruttori”, cioè tutte quelle figure che si occupano di sviluppare l’infrastruttura alla base dei vari mondi virtuali (come i diversi Horizon di Facebook-Meta), trasformando la visione degli architetti dei metaversi in realtà. Queste figure comprendono principalmente programmatori, sviluppatori, ingegneri del software ed esperti di blockchain. Dovranno avere solide competenze in programmazione (linguaggi C, C#, C++, JavaScript, Python, Solidity e Rust), cloud e ovviamente AR/VR, oltre che una profonda comprensione degli ecosistemi decentralizzati e delle soluzioni blockchain-based.
I designer del metaverso
Altre figure a emergere saranno quelle dei digital product & fashion designer, vale a dire designer che lavorino allo sviluppo di oggetti e accessori, magari acquistabili sotto forma di “non fungible token”, fruibili al suo interno. La febbre degli nft la conosciamo bene così come conosciamo bene specialisti come i digital product e i digital fashion designers, già operativi nel mondo gaming e crypto: le due realtà convergeranno sempre di più.
Gli esperti di sicurezza
Ci vorrà anche chi controlli e “pattugli” i metaversi: i mondi digitali sono l'obiettivo perfetto per attacchi informatici e frodi: avatar hackerati, furto di nft, fughe di dati biometrici, ecc. Questo è il motivo per cui ci sarà assoluto bisogno di esperti di cybersecurity. Ma, aggiungiamo noi, visti i primi casi di molestie virtuali ci sarà anche bisogno di figure che si occupino di tutelare il benessere e la sicurezza degli ambienti virtuali.
Gli smart contract developer
Nei metaversi che nasceranno tutte le transazioni coinvolgeranno asset digitali, e poiché saranno codificate non richiederanno alcuna interazione umana. Questo a patto che vengano soddisfatte le condizioni richieste per attivare e concludere l'affare. Per questo ci sarà bisogno di tecnici in grado di controllare che gli interessi e i termini di accordo dei vari utenti siano preservati e codificati su blockchain in modo corretto: sono gli smart contract developer.
I privacy & data protection specialist
Stesso discorso per la riservatezza dei dati degli utenti-avatar che abiteranno quei mondi: poiché nel metaverso tutto sarà rappresentato dai dati, ci sarà bisogno di figure che si occupino di tutelare la privacy e i dati dei vari utenti. Questi profili, oltre a essere specializzati in materie quali diritto, regolamenti comunitari e internazionali, gestione e protezione dei dati personali, dovranno anche possedere forti competenze digitali specifiche quali data mining e coding.
Dagli specialisti del marketing agli eventi, fino allo storytelling
La rassegna si conclude con gli esperti di marketing, professionisti che si occupano di concepire, creare ed eseguire campagne pubblicitarie o esperienze immersive e coinvolgenti, a cavallo tra i confini del fisico e del digitale; gli storyteller che dovranno pianificare chiavi di ricerca, esperienze di vario genere (ludiche, sportive, culturali, musicali, formative) e tour immersivi per consentire agli utenti di esplorare la dimensione virtuale, mostrandone le opportunità nascoste e, proprio come nel mondo fisico, gli organizzatori di eventi. Non potrà infatti mancare chi si occupi di mettere in piedi concerti (come già accade su piattaforme come Fortnite e ha iniziato ad accadere su Horizon Venues, vedi il recente e a dire il vero disastroso caso dei Foo Fighters), celebrare eventi virtuali per ricorrenze o momenti speciali della propria vita, come nascite, anniversari o matrimoni, abbattendo i vincoli fisici del mondo reale.
Metaverso: l'era dell'Internet a 3 dimensioni
“Stiamo entrando nell’internet a tre dimensioni – spiega Antonio Venece, direttore di Geeks Academy – il metaverso sarà la continuazione del reale nel digitale, al cui interno verranno riproposte, tra le altre cose, tutte le professioni esistenti nel mondo reale, che però avranno come denominatore comune, nonché prerequisito essenziale, le competenze digitali”. La società che guida ha già messo in piedi dei corsi di formazione dall’approccio molto pratico – come il “Blockchain & metaverses specialist mastery program” o il “Gaming & metaverses junior professional” – finalizzati a formare questa sorta di apripista, incaricati di tracciare la strada per gli abitanti di domani.
E se il metaverso dovesse rivelarsi un flop?
“Ciò che oggi viene chiamato metaverso altro non è che la convergenza di più tecnologie: realtà virtuale, blockchain, analisi big data, capacità computazionale, industria dei videogame - spiega Venece a Italian Tech – quindi chi si prepara a lavorare sotto i vari profili al servizio del metaverso acquisirà competenze spendibili in ogni caso nei vari settori tecnologici emergenti: uno su tutto il mondo dei videogame che già oggi, in termini di fatturato, supera l'aggregato di cinema e musica. In realtà tutto lascia credere che la realizzazione del metaverso sia solo una questione di tempo, un tempo che in realtà sta accelerando. Guardiamo alle vendite dell'Oculus nell'ultimo trimestre e l’imminente uscita del nuovo gadget della Apple, che guarda caso sarà un visore VR. E non dimentichiamo anche la corsa di chi sta attualmente investendo nel metaverso. Si pensi a Benetton, che durante la Milano Fashion Week ha annunciato che lancerà il suo primo negozio virtuale nel metaverso, e che per l’occasione ha addirittura riallestito il suo negozio di corso Vittorio Emanuele a Milano con i colori e il design del suo store virtuale”.
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L'articolo originale è apparso sul sito La Repubblica - rubrica "Italian Tech", in data 03/03/2022