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HARD VS SOFT SKILLS: GUIDA ALLE COMPETENZE DIGITALI

Competenze tecniche, trasversali, orizzontali, hard... Scrivere un CV e compilarlo con le skill idonee per il vostro profilo non è più così semplice. Scopri la differenza tra hard e soft skills!

HARD VS SOFT SKILLS: GUIDA ALLE COMPETENZE DIGITALI

Scopri gli articoli di Geeks Academy su: Blockchain, Coding, Cybersecurity, Cloud, Big Data, Artificial Intelligence, Gaming, Digital Innovation

Nell’era dell’evoluzione digitale, le competenze tecniche richieste dalle aziende IT sono sempre più specifiche e verticali. Un data analyst ha bisogno di costanti aggiornamenti formativi per essere al passo con nuovi framework e software. Un SOC analyst impara giorno dopo giorno nuove minacce informatiche, causate dalla nascita di metodi alternativi di attacco o tecnologie di nuova generazione. Uno sviluppatore aggiorna periodicamente la lista di linguaggi di programmazione, ampliando così la sua personale cassetta degli attrezzi. Tuttavia, accade spesso che si generi confusione e perplessità quando un datore di lavoro richiede delle competenze soft, trasversali.

Competenze verticali
Le competenze verticali o hard skills sono le competenze tecniche: sei un programmatore? Fai una lista dei linguaggi di programmazione che conosci. Se lavori con i dati, elenca quali strumenti hai utilizzato nelle tue esperienze precedenti o hai imparato durante il tuo percorso di formazione. Ogni conoscenza specifica e inerente alla tua area di lavoro sarà elencata tra le competenze tecniche. Non importa quante ne abbiate ottenute, che siano tre o dieci, l’importante è elencarle e dare a ognuna di esse il peso che merita all’interno del vostro profilo lavorativo. Vediamo alcune tra le hard skill più richieste oggi in campo informatico:

  • Linguaggi di programmazione. Se sei un programmatore o un software developer, la lista sarà sicuramente ampia: Java, C, C++, C#, Python, Assembly. Per un data analyst, probabilmente la lista si ferma al solo SQL. Al di là della tua specializzazione, uno o più linguaggi di programmazione saranno certamente utili nel tuo percorso informatico.
  • Linux. La conoscenza di più sistemi operativi potrebbe sembrare banale ma se la tua area è il cloud o la cybersecurity, il discorso cambia. Linux è un sistema operativo open source sfruttato molto negli ambiti lavorativi sopra citati. Kali Linux, per esempio, è una distribuzione Linux sviluppata appositamente per la digital forensics e il penetration testing.
  • Excel. Il popolare strumento Microsoft è da anni tra le skill più richieste in ambito lavorativo. In ambito data analysis, oltre alla conoscenza base del software, sapere in dettaglio le funzioni di Excel può cambiare le sorti di un colloquio. Inoltre, conoscere questo tool assieme al cugino PowerBI è fondamentale per ogni profilo specializzato in analisi dei dati.
  • Tableau. Sempre per la data analysis, Tableau è un software gratuito che permette con un paio di click di dar vita e immagine ai vostri report. Contendente di PowerBI, la richiesta di Tableau è in costante crescita.
  • Blockchain. La tecnologia del momento e del futuro. Che siate esperti di analisi dati, ethical hacking o programmatori, anche la sola conoscenza di base della blockchain alza il livello del vostro CV. Molte delle grandi aziende hanno già investito e adottato tale tecnologia e non a caso l’avvento del metaverso gira intorno al suo utilizzo.

Competenze orizzontali
Durante la scrittura del curriculum, si incorre nell’ostacolo delle capacità non tecniche, le skill trasversali, orizzontali o cosiddette soft skills. La differenza tra hard e soft skills è semplice. Se nella prima categoria elenchiamo le capacità tecniche, tra le soft skills abbiamo una lista di capacità… non tecniche! Cosa significhi capacità non tecniche è un discorso ampio. Prima di tutto, una stessa soft skill può essere elencata per posizioni lavorative di settori completamente diversi (da qui, la definizione di competenza trasversale). Il dubbio su cosa inserire in questa lista permane in quanto spesso non siamo in grado di compiere un’autovalutazione della nostra persona o non crediamo che scrivere “creatività” come soft skill possa avere valore in ambito lavorativo. Attraverso alcune ricerche di mercato, sappiamo quali sono le soft skill più richieste oggi in ambito IT. Il fatto sorprendente è la presenza di capacità che ci aspetteremmo di trovare in un curriculum umanistico e non tecnico/scientifico. La digital transformation ha allargato gli orizzonti delle aree di lavoro. Non basta più la conoscenza prettamente tecnica, serve anche altro:

  • Comunicazione. Che tu sia un blockchain consultant o un data analyst, la modalità e il processo comunicativo di un’informazione sono fondamentali. Dopo un'attenta analisi dei dati e aver prodotto un dettagliato report, c’è bisogno di un’altrettanta valida presentazione del progetto e delle conclusioni raggiunte. Se il tuo background è prettamente umanistico ma ti stai comunque avvicinando al mondo delle nuove professioni digitali, non temere. Si può fare! E le tue soft skill potrebbero fornirti un punto di vantaggio rispetto ad altri candidati.
  • Lavoro di squadra. In campo informatico, il lavoro di squadra è da sempre un argomento delicato. Fino a pochi anni fa, il programmatore o lo sviluppatore erano figure destinate a una vita lavorativa solitaria. Con l’adozione di nuove metodologie e filosofie (Agile, Scrum, Kaizen), il lavoro di squadra in un team IT ha intrapreso nuove vie. La comunicazione e la condivisione sono punti chiave per lo sviluppo e la velocità esecutiva di un progetto informatico. Il team working non è più prerogativa di un’attività ristorativa o di un’azienda di marketing.
  • Organizzazione. Puoi essere il programmatore più bravo, il SOC analyst più forte o il data scientist con più certificati internazionali. Senza capacità analitiche e organizzative, il tuo lavoro non sarà mai portato a termine. Se sei distratto, potresti tralasciare alcuni dettagli; se non hai prefissato un programma da rispettare, potresti ritardare la data di consegna del tuo progetto. Ogni compito ha necessità di essere organizzato prima di tutto. E l’organizzazione non riguarda solo il lavoro: la tua scrivania è in ordine? Hai tutto a portata di mano? Hai il pieno controllo del tuo spazio lavorativo?
  • Creatività. Ai colloqui di lavoro, le domande che paradossalmente mettono più a disagio sono quelle che a prima vista consideriamo inutili o banali. Che cosa fai nel tempo libero? Hai degli hobby? Se tali domande sembrino andare fuori tema, in realtà è tutto il contrario. Il datore di lavoro vuole sapere che tipo di profilo ha davanti, che persona siete. Lo specchio della vostra anima sono anche i vostri divertimenti. Non vergognatevi a scrivere sul CV che siete musicisti, amanti dei videogiochi, appassionati di serie TV, lettori di fantascienza. La passione per l’arte espande il vostro lato creativo e tale lato può tornare utile in maniera inaspettata.
  • Problem Solving. In tema di creatività, nel momento di risoluzione di un problema, il vostro lato creativo potrebbe spingervi a trovare quella soluzione che pochi minuti prima sembrava impossibile da raggiungere. Il problem solving è una skill richiesta in ogni tipo di azienda. Non è necessaria ma è sempre gradita.
  • Passione. La passione è una skill? La risposta è sì. il datore di lavoro percepisce il vostro livello di interesse verso il prodotto dell’azienda. Siate coerenti con le vostre scelte, selezionate le aziende che trattano settori di vostra conoscenza, per i quali sentite un’attrazione o già avete… la passione! Forse non sarete assunti per la vostra passione verso la blockchain, il gaming o la cybersecurity ma già siete a un buon punto di partenza.

Trasformazione digitale
Lo skill mismatch nel mercato del lavoro è previsto in aumento fino al 2030. Questo è un grosso problema per le aziende, poiché la spinta del mercato alla digital transformation non lascia alternative: l'unica soluzione è affrontare l'obsolescenza delle competenze con l'aggiornamento continuo.
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