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L'ERA DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Nell'era del digitale, l'immersione tecnologica del quotidiano è parte integrante delle nostre vite. Tale progresso è dovuto allo sviluppo dell'intelligenza artificiale. Scopriamo la storia dell’AI!

L'ERA DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE

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Nell’era del digitale, la nostra vita si interfaccia costantemente con la tecnologia. Ogni dispositivo è oggi connesso alla rete Internet, captando e fornendo informazioni utili. Gli appassionati di musica avranno sul loro smartphone un’app tra Spotify, Amazon Music o Apple Music. Non sapete cosa ascoltare? L’app vi suggerirà delle playlist che faranno al caso vostro. Accedendo al vostro social network preferito, è altamente probabile che troverete dei post sponsorizzati che rispecchiano i vostri gusti. Per chi usufruisce del servizio Google Maps assiduamente, sarà capitato di ricevere una notifica di suggerimento: potrebbe interessarti questo luogo?
Questi esempi sono solo la punta dell’iceberg. Oggigiorno non è soltanto lo smartphone a darci una mano. La lista è lunga: assistenti vocali (Amazon Echo), elettrodomestici casalinghi (frigoriferi, lavatrici, ecc.), smart TV e così via. Ma vi siete mai chiesti come sia possibile? In che modo quel determinato dispositivo riesce a suggerire un’informazione utile al momento giusto? Attraverso l’intelligenza artificiale.

Breve storia dell’AI
L’intelligenza artificiale (AI) è un’area di studio più vicina al XX sec. ma già alcuni personaggi di spicco della rivoluzione scientifica del XVI-XVII sec. fecero cenno al rapporto tra macchina e intelligenza. Nel lontano 1637, Cartesio disse che un giorno sarebbe esistita una macchina in grado di agire e di pensare in modo intelligente. E non aveva tutti i torti!
Tralasciando gli studi e le congetture degli antichi studiosi, nel 1950 il matematico britannico Alan Turing scrisse un articolo sulla rivista Mind intitolato “Computing machinery and intelligence”. Turing descrisse un metodo per riconoscere se una macchina sia o meno intelligente e lo chiamò “The Imitation Game”, il gioco dell’imitazione. Tale gioco, conosciuto più comunemente come Test di Turing, è semplice e intuitivo: abbiamo tre elementi, una macchina, una persona e un operatore: quest’ultimo ha il compito di stabilire l’entità dell'interlocutore ponendogli delle domande. Se l’operatore non distingue le risposte della persona da quelle della macchina, il Test di Turing è positivo (la macchina è quindi intelligente). Tuttavia, per arrivare alla definizione che conosciamo oggi dobbiamo aspettare ancora qualche anno. Nel 1956 John McCarthy, informatico americano, riunì i massimi esponenti in materia e, al termine della conferenza, venne coniata l’espressione “intelligenza artificiale”.

L’algoritmo
Oggi, l’immersione tecnologica del quotidiano è di fatto parte integrante delle nostre vite. Se abbiamo raggiunto dei risultati inimmaginabili fino a qualche anno fa, ciò è grazie allo sviluppo dell’AI e all’evoluzione degli algoritmi. Pensiamo l’algoritmo come un procedimento di calcolo sistematico. Fissando delle operazioni e regole da seguire, la macchina elaborerà le soluzioni. Grazie a linguaggi di programmazione sempre più avanzati, oggi possiamo creare un algoritmo e iniziarne il processo di addestramento con poche linee di codice. Una volta individuato il problema da risolvere e l’obiettivo da raggiungere, grazie al progressivo aumento della potenza di calcolo dei computer odierni, siamo in grado di automatizzare dei processi di calcolo e far sì che i risultati ottenuti vengano immagazzinati da un algoritmo. Col passare del tempo, l’algoritmo avrà una conoscenza sempre più ampia e precisa e sarà in grado di rispondere alle esigenze quotidiane dell’individuo.

Successi dell’AI
Il progresso delle nuove tecnologie gira attorno all’intelligenza artificiale. L’AI è oggi implementata in vari ambiti: sicurezza informatica, sanitario, statale, analisi dati, elettronico e altri ancora. Gli investimenti in ambito AI sono progressivamente aumentati: secondo una ricerca di CBInsights, i fondi investiti nel 2021 hanno subìto un incremento del 108% rispetto all’anno precedente. Numeri importanti guadagnati anche grazie ad alcuni eventi storici per la ricerca scientifica. Nel 1997, il software Deep Blue, sviluppato da IBM, batte per la prima volta il campione del mondo di scacchi Garry Kasparov. Successivamente, nel 2016, il programma AlphaGo, sviluppato da DeepMind (società acquisita da Google), batte il diciotto volte campione del mondo sudcoreano di Go Lee Sedol. La previsione di Cartesio è divenuta realtà.
La digital transformation sta plasmando il futuro. Alcuni studiosi americani hanno fatto delle affascinanti previsioni in merito alle prospettive evolutive dell’AI: hanno coniato il termine “Algocracy”, algocrazia. Algocrazia significa “potere degli algoritmi” e fa riferimento a un futuro prossimo dove, con l’infinito incremento dei dati, l’incedere della tecnologia blockchain e la potenza dell’intelligenza artificiale, gran parte dei sistemi aziendali e governativi saranno gestiti da algoritmi. Fantascienza?

Il futuro è AI
Nel corso degli anni, il volume dei dati disponibili è aumentato vertiginosamente, soprattutto grazie all'espansione dell'IoT (Internet of Things). Il mercato dei dati cresce quindi a dismisura ed è, secondo le ultime stime, destinato a raggiungere un valore di $103 miliardi entro il 2027. Di seguito, alcune pillole sui dati:

  • Le aziende generano circa 2,000,000,000,000,000,000 di byte di dati al giorno.
  • Il 97.2% delle organizzazioni investe in AI e Big Data.

Nonostante i numeri parlino da sé, le aziende fanno fatica a seguire l'incessante creazione di nuovi dati:

  • Circa il 95% delle aziende dichiara l'incapacità di comprendere e gestire dati non strutturati.
  • Solo il 26% circa delle aziende afferma di aver raggiunto una cultura basata sui dati.

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Fonti:
https://en.wikipedia.org/wiki/Artificial_intelligence
https://en.wikipedia.org/wiki/Deep_Blue_versus_Garry_Kasparov
https://www.deepmind.com/research/highlighted-research/alphago
https://www.cbinsights.com/research/report/ai-trends-2021/
https://id.accademiadellacrusca.org/articoli/dallalgocrazia-allalgoretica-il-potere-degli-algoritmi/1518#:~:text=Il%20sostantivo%20algocrazia%20%C3%A8%20un,%C3%A8%20'potere%20degli%20algoritmi
https://en.wikipedia.org/wiki/Government_by_algorithm

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