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Federico, 27 anni, cassiere in un supermercato. Nel tempo libero “smanettone”. Seguendo il suo interesse, si è imbattuto nel corso in Cybersecurity di Geeks Academy e ha cambiato lavoro. È diventato infatti Security Analyst e ha ottenuto tre certificazioni EXIN, una specie di albo internazionale dei professionisti nelle tecnologie innovative.
Trafila parallela, ma in un altro ambito anche per Diego, che poco più che ventenne, con zero conoscenze in cybersicurezza, dopo aver frequentato in Academy il corso Cybersecurity Junior Professional, ha lasciato il lavoro come cameriere stagionale per diventare SOC Junior Analyst, colui che all’interno di un’azienda rileva e gestisce le minacce informatiche, presso l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
Stefania invece con una laurea in lingue e lettere orientali in tasca, alle soglie dei trent’anni ha fatto un’inversione di marcia per entrare nel mondo dei Big Data. Grazie al corso Big Data Junior Expert, lavora come sviluppatore ETL (Data Developer) progettando sistemi di archiviazione dei dati e come Junior Software Developer, supervisionando al processo di caricamento dei dati in un software di data warehousing.
“Oggi non è necessario essere dei piccoli Einstein o Elon Musk per lavorare nel mondo della Cybersecurity, della Blockchain o della Big Data Analytics”. A pensarla così è Antonio Venece, direttore di Geeks Academy, una realtà che offre percorsi di formazione di pochi mesi che permettono a soggetti, anche sprovvisti di laurea, di accedere alle professioni del futuro più richieste. Perché, sostiene Venece “non si tratta, ad esempio, di dover sviluppare algoritmi di intelligenza artificiale, ma di imparare a usarli bene. È come quando si prende la patente per guidare la macchina: non è necessario imparare a costruirla da zero”.
In Italia di questo tipo di patenti ce ne sono poche, spiega Venece, seppure ce ne sia un gran bisogno: per imprese pubbliche e private profili simili diverranno strategici negli anni a venire. Anche il capitolo del PNRR destinato all’occupazione giovanile, ricorda Venece, con un fondo dedicato proprio alla creazione di 90 mila occupati in più nei settori che traineranno il rilancio, lo dimostra.
In un Paese ancora indietro per la digitalizzazione come l’Italia e con un basso numero di laureati in materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) però, sono in molti a pensare che queste ultime richiedano una particolare attitudine, una lunga esperienza sia teorica che pratica e una laurea di un certo livello. E invece il metodo Geeks Academy è la prova che anche in poche settimane è possibile offrire formazione su questi nuovi temi. L’offerta formativa comprende decine di corsi online che coprono l’intero panorama dei digital works e che possono essere seguiti anche come singoli moduli, permettendo così agli studenti di personalizzare il proprio percorso.
Il segreto, racconta Venece, è una connessione molto stretta tra la formazione e il mondo del lavoro. “Massimizziamo le opportunità d’impiego dei nostri studenti formandoli su più aree di specializzazione, che poi verticalizzano direttamente in azienda, e offrendo loro ben 6 certificazioni internazionali tra le più richieste sul mercato del lavoro. Inoltre, già a metà del percorso di studi cominciamo a farli partecipare ai nostri ‘Career Days’ dove incontrano i responsabili delle risorse umane per dei veri colloqui di lavoro. Per questo, spesso, molti di loro vengono assunti già durante il corso, che ovviamente continuano a seguire in parallelo al nuovo lavoro”.
Venece infine ci tiene a raccontare un’ultima storia di successo dell’Academy. È quella di Maria, architetto con una specializzazione in Pianificazione Urbanistica e Sistemi Informativi Territoriali, ma che al momento dell’iscrizione a Geeks Academy era disoccupata. Nel corso Data Science & AI with Python ha vinto la borsa di studio Marie Curie, una delle più prestigiose a livello mondiale, arrivando prima in graduatoria. Oggi vive a Delft (nei Paesi Bassi) dove sta sviluppando un progetto universitario internazionale della durata di 5 anni, finanziato dall’UNESCO, approfondendo la parte di Urban Planning e Data Analysis e applicando “sul campo” le nozioni apprese nei pochi mesi di formazione.
Il direttore di Geeks Academy conclude rimarcando l’importanza del lifelong learning. “Ciò che conta oggi non sono tanto i contenuti in sé, quanto il processo che porta al loro apprendimento. Bisogna essere sempre pronti a studiare e quindi a lavorare con le nuove tecnologie che si presentano in quel preciso momento sul mercato. Sono passati i tempi in cui si imparava qualcosa che restava valida per tutta la carriera professionale”.
L'articolo originale è apparso sul sito HuffPost in data 09/10/2021