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TECNOLOGIE PER IL DOPO-MORTE

In un tempo non così lontano potremo scegliere di vivere in un mondo digitale e continuare ad interagire con i nostri cari. O, addirittura, di scaricare la copia dei nostri ricordi di una vita in un r

TECNOLOGIE PER IL DOPO-MORTE

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Introduzione Negli ultimi anni, l'intelligenza artificiale e la biotecnologia hanno trasformato la medicina e la chirurgia, rendendo possibile ciò che un tempo era considerato fantascienza. Oggi, robot chirurgici e nano robot eseguono operazioni complesse con precisione, riducendo i rischi e accelerando i tempi di recupero. L'intelligenza artificiale sta anche rivoluzionando la scoperta di nuovi farmaci, consentendo di identificare trattamenti innovativi in tempi record. Questo è solo l'inizio di un viaggio verso un futuro in cui la tecnologia potrebbe persino superare i limiti della vita stessa.

Le tecnologie avanzate promettono di curare malattie e di estendere la vita. Secondo Ray Kurzweil, ex capo ingegnere di Google, un giorno la tecnologia potrebbe sconfiggere la vecchiaia e forse persino la morte. Kurzweil immagina avatar digitali: copie virtuali di noi stessi create con dati personali raccolti. Questi avatar, costruiti con l'aiuto di intelligenza artificiale e data mining, potrebbero replicare il nostro comportamento e interagire con le persone care dopo la nostra scomparsa.

Questi "replicanti" esisterebbero in mondi digitali, come il metaverso, dove i nostri cari potrebbero interagire con versioni realistiche di noi. La "After Life Technology" utilizza realtà immersiva, come VR e AR, per creare esperienze coinvolgenti che offrono conforto e nuove forme di connessione. Un altro aspetto riguarda la gestione dei dati personali dopo la morte. Google ha introdotto uno strumento chiamato "Inactive Account Manager" (Gestione Account Inattivo), che consente di designare persone fidate per accedere ai contenuti digitali. Questo garantisce che le informazioni rimangano protette e che il nostro "patrimonio digitale" venga gestito in modo sicuro.

Immaginiamo un futuro in cui non solo i dati digitali, ma anche i nostri pensieri ed esperienze possano essere digitalizzati. La nostra mente potrebbe essere trasferita in corpi robotici o cloni fisici, creando una copia quasi immortale. Tuttavia, questa possibilità solleva domande complesse: un replicante è una continuazione di noi stessi o una semplice simulazione? Potrebbe sviluppare una coscienza propria? E quali diritti avrebbe?

Secondo Kurzweil arriveremo al punto in cui fonderemo la nostra intelligenza biologica con quella artificiale. Questa tecnologia potrebbe permettere di creare avatar digitali incredibilmente realistici, grazie alla copia completa del nostro cervello e di tutti i suoi ricordi.

Questi avatar digitali potrebbero essere ospitati in corpi robotici o cloni fisici. Questo solleva ulteriori domande: un replicante con i nostri ricordi e la nostra personalità è ancora "noi"? Se un avatar sviluppasse una coscienza propria, dovremmo considerarlo un'entità autonoma con diritti propri?

La tecnologia After Life potrebbe rivoluzionare il modo in cui pensiamo alla morte e all'eredità che lasciamo. Le persone potrebbero non limitarsi a lasciare beni materiali, ma anche una presenza digitale con cui i propri cari possano continuare a interagire.

Conclusione La prospettiva di una vita digitale o di un'esistenza oltre la morte suscita fascino e preoccupazione. Mentre la tecnologia ci avvicina sempre più a ciò che sembrava inimmaginabile, restano aperte questioni etiche e filosofiche. Lasciare una traccia di noi stessi nel metaverso o estendere la nostra vita attraverso copie robotiche ci costringe a riflettere su cosa significhi davvero essere umani. Strumenti come l'Inactive Account Manager di Google offrono soluzioni pratiche per gestire le nostre informazioni, ma il viaggio verso l'immortalità digitale è appena iniziato.

Le riflessioni di Ray Kurzweil sulla Singolarità ci mostrano un futuro in cui la tecnologia potrebbe diventare parte integrante della nostra esistenza, espandendo le nostre capacità cognitive e permettendoci di reinventare noi stessi. Tuttavia, con questo potenziale arrivano grandi responsabilità e domande: come definiremo l'identità e i diritti di un replicante? Siamo pronti a considerare una copia digitale come una vera estensione del nostro essere? La risposta a queste domande potrebbe determinare il corso della nostra evoluzione e il significato ultimo della nostra identità.

L'articolo è estratto dalla rubrica settimanale #21  L'hAI Sentito? pillole sulle novità Tech -  tenuta dal direttore di Geeks Academy Antonio Venece -  che va in onda ogni mercoledì sul canale 14 del digitale terrestre.


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