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Quanto la cultura dei dati sta cambiando la nostra società e la nostra economia?
Di questo e molto altro si parlerà nella 3° Edizione di Data Driven Innovation, che prenderà il via il 18 maggio 2018 durante la più grande conferenza italiana sul mondo dei dati e dell'innovazione, che si terrà presso il Dipartimento di Ingegneria dell'Università Roma Tre.
Cos'è Data Driven Innovation
La più grande conferenza italiana sul mondo dei dati e sull'innovazione, DDI è l'appuntamento annuale in cui data scientist e addetti ai lavori raccontano come la cultura dei dati stia cambiando la nostra società e la nostra economia.
Data Driven Innovation non è una classica conferenza ma una full immersion annuale, un appuntamento sul portato innovativo dei dati in tutti i settori della società e dell'economia in una società sempre più digitale in cui siamo tutti produttori e consumatori (anche inconsapevoli) di dati.
I Big Data oggi
Oggi non possiamo più separare la teoria dalla pratica, la disciplina accademica dalle applicazioni reali.
I dati crescono, questo si sa, ma che ad oggi il 90% di essi, come è stato riscontrato in alcune ricerche, è stato prodotto nei soli ultimi due anni probabilmente è meno noto. I dati arrivano ormai da ogni dove, sommergendoci anche individualmente. Se consideriamo i dati prodotti dalla nostra società nel suo complesso, comprendiamo quando grande sia effettivamente questo fenomeno e quanto sempre più digitali e Big siano i dati che ci circondano: basti pensare all'esplosione dei contenuti che condividiamo sui social media, l'enorme quantità di registrazioni di dati relativi agli acquisti o ai dati bancari che ogni giorno si accumulano, archivi di immagini e video, segnali Gps che ci scambiamo. Sono solo alcuni esempi, ma danno l'idea della dimensione del fenomeno.
L'Era dei Big Data richiede la fruizione di larghi ed estesi set di dati a disposizione di tutti, ma crea il potenziale rischio di violazione della privacy, se quei set di dati, combinati insieme ad informazioni in rete, possono essere ricondotti a singoli privati. Le attuali tecniche di anonimizzazione spesso si rivelano inefficaci a proteggere la privacy degli individui, ma sono stati sviluppati approcci specifici per affrontare il problema.
La figura del Data Scientist oggi
Fino a un recente passato, i data scientist si sono formati sostanzialmente in modo autonomo, empiricamente, risolvendo problemi sempre più complessi. Sono il frutto della combinazione, talvolta casuale, tra le attitudini, gli studi individuali e le opportunità aziendali, senza un percorso di formazione e di crescita ben preciso.
Certamente ogni data scientist avrà maggiori abilità in alcuni di questi campi e minori in altri, ma deve evidentemente avere la consapevolezza che tutti questi aspetti sono parte della sua professione, combinati con un'attitudine di fondo fatta di curiosità e creatività nel problem solving basato sull'analisi dei fatti.
Negli ultimi anni, però, si sono sviluppate iniziative anche in sinergia tra il mondo accademico e le aziende, per costruire dei curricula che avviino alla professione del data scientist, offrendo le competenze di base in modo più strutturato.
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