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CINA: DALLE LAVATRICI AI ROBOT UMANOIDI

CINA: DALLE LAVATRICI AI ROBOT UMANOIDI

In poco più di un decennio la Cina è passata dall’essere «fabbrica del mondo» a laboratorio hi‑tech che sfida la Silicon Valley nei campi dell’intelligenza artificiale (IA), della robotica e della mobilità elettrica.

Introduzione
Il vento dell’innovazione oggi soffia da Oriente. In poco più di un decennio la Cina è passata dall’essere «fabbrica del mondo» a laboratorio hi-tech che sfida la Silicon Valley nei campi dell’intelligenza artificiale (IA), della robotica e della mobilità elettrica. Grazie a investimenti pubblici record, a un mercato interno gigantesco e a una determinazione geopolitica che ricorda la corsa allo spazio, Pechino sta ridefinendo le gerarchie tecnologiche globali.

DeepSeek: un «Davide» da 6 milioni di dollari
A febbraio 2025 la start-up DeepSeek ha lanciato il modello V3: ha annunciato un costo di addestramento di soli 5,6 milioni di dollari, cifra che copre però esclusivamente la “bolletta” di calcolo (circa 2 000 GPU Nvidia H800 utilizzate per otto settimane). Stipendi, infrastrutture, energia e dataset proprietari restano fuori dal conteggio. Nonostante ciò, le prestazioni nei benchmark tengono testa a GPT-4. Il messaggio è chiaro: con ingegnerizzazione mirata e hardware ottimizzato, anche i piccoli player possono competere con i colossi da miliardi. 

Un ecosistema IA in ebollizione
Non è un caso isolato. Baidu ha appena presentato ERNIE 4.5, dichiarando costi per token pari a un centesimo di quelli occidentali in riferimento a GPT 4.5. Huawei spinge i chip Ascend dentro cloud verticali per finanza e telco, mentre Alibaba Cloud distribuisce copiloti di codice per milioni di dev. ByteDance rafforza TikTok con algoritmi di raccomandazione proprietari. In sintesi: ricerca, prodotto e mercato convergono in un circolo virtuoso. 

Robot umanoidi: dalla vetrina di YouTube al carrello online
Aziende come Unitree Robotics, UBTECH e CloudMinds vendono già robot umanoidi sui marketplace. Il social media creator italiano Jakidale ha mostrato il G1 di Unitree in un video virale. Le roadmap indicano il debutto di versioni consumer entro il 2027, con l’obiettivo di scendere sotto la soglia dei 100 mila yuan (oggi circa 12-16 mila dollari). 

Auto elettriche & guida autonoma: l’assalto a Tesla
Sul fronte mobility la Cina gioca d’anticipo. Xiaomi ha consegnato oltre 29 000 SU7 a marzo 2025 e prepara il SUV YU7. BYD il primo produttore mondiale di auto elettriche nel 2025, avendo superato Tesla per vendite di veicoli completamente elettrici (BEV). Mentre NIO, XPeng e Li Auto affinano software di guida autonoma proprietari. Prezzi più bassi del 20 % rispetto ai competitor spingono Tesla a rivedere il listino asiatico. 

Capitale umano e dati: il super-carburante
A partire dal 1° settembre 2025, la Cina ha introdotto l'insegnamento dell'intelligenza artificiale (IA) nelle scuole elementari. Mentre le province di Guangdong e Zhejiang offrono crediti d’imposta del 200 % sulla ricerca. Con 1,4 miliardi di utenti digitali, la Cina possiede il bacino dati e talenti più grande del pianeta: un vantaggio che moltiplica l’efficacia degli algoritmi. 

Stargate: la contromossa USA
Washington non resta a guardare. Il progetto Stargate — alleanza OpenAI, SoftBank e Oracle — prevede 500 miliardi di dollari in data-center e chip entro il 2029, valutando già siti in UK, Germania e Francia. Obiettivo: mantenere la supremazia nella potenza di calcolo e colmare il gap di efficienza. 

Europa alla finestra (ma qualcosa si muove)
Secondo Eurostat, nel 2023 la spesa R&S dei 27 si è fermata a 381 miliardi di euro, contro i circa 445 miliardi stimati per la Cina. Il gap resta evidente, ma non mancano iniziative di rilievo:

  • EU Chips Act – pacchetto da 43 miliardi € che mira a raddoppiare la quota europea di semiconduttori entro il 2030.
  • AI Act – prima cornice normativa globale sull’IA, accompagnata da un fondo dedicato alle start-up pari a 1 miliardo € (Digital Europe Programme).
  • EuroHPC – rete di supercomputer exascale (LUMI, Leonardo, MareNostrum 5) finanziata con oltre 8 miliardi € per dotare l’UE di capacità di calcolo sovrana.
  • EIC Accelerator & European Innovation Council – sovvenzioni e capitali misti fino a 2,5 milioni € a progetto per deep-tech e scale-up IA.
  • IPCEI Microelectronics & Cloud/Edge – piani di investimento congiunto (oltre 20 miliardi €) su chip, edge computing e 6G. GAIA-X & European Data Spaces – architettura federata per cloud e condivisione di dati industriali.
  • Germania e Francia continuano a promuovere i propri campioni nazionali (ParTec, SiPearl, Mistral AI), mentre Italia e Spagna spingono per clausole che aiutino PMI e centri di ricerca.
A queste iniziative si aggiunge il pacchetto NextGenerationEU, che mobilita oltre 200 miliardi € per progetti di transizione digitale – inclusi supercomputer a basse emissioni, infrastrutture cloud sovrane e applicazioni di IA in sanità e manifattura

Conclusioni
Dal debutto low-cost di DeepSeek al blitz elettrico di Xiaomi, la Cina dimostra che velocità, scala e coordinamento possono sovvertire equilibri dati per acquisiti. Gli Stati Uniti rispondono con investimenti titanici; l’Europa, pur avendo lanciato Chips Act, EuroHPC e altri programmi, deve accelerare sulla messa in comune di capitali e sull’esecuzione industriale. Se Bruxelles non concilierà rapidamente risorse, regolazione e visione strategica, rischia di perdere non solo la corsa tecnologica, ma anche quella economica e politica che inevitabilmente la segue.

L'articolo è un estratto della rubrica settimanale #9 L'hAI Sentito? pillole sulle novità Tech - tenuta dal direttore di Geeks Academy Antonio Venece - sul canale 14 del digitale terrestre.


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