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I NOSTRI DISPOSITIVI, CI ASCOLTANO DAVVERO?

Quante volte hai parlato con un amico di un viaggio o di un prodotto e, poco dopo, hai visto annunci pubblicitari correlati? Coincidenza o tracciamento?

I NOSTRI DISPOSITIVI, CI ASCOLTANO DAVVERO?

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Introduzione
Gli assistenti vocali ci ascoltano sempre? I nostri cellulari ci ascoltano davvero? Quante volte hai parlato con un amico di un viaggio o di un prodotto e, poco dopo, hai visto annunci pubblicitari correlati? Coincidenza o tracciamento? Viviamo in un’epoca in cui la tecnologia è diventata parte integrante della nostra quotidianità. Assistenti vocali, smartphone e dispositivi intelligenti ci semplificano la vita, ma allo stesso tempo sollevano dubbi sempre più pressanti sulla tutela della nostra privacy. Uno dei timori più diffusi è proprio quello di essere “ascoltati” dai nostri dispositivi. Ma quanto c’è di vero in tutto questo? In particolare, ci concentriamo su Siri, l’assistente vocale di Apple, per analizzare le accuse di spionaggio, la posizione ufficiale dell’azienda, le preoccupazioni degli utenti e cosa possiamo fare per proteggerci.

Siri e le accuse di ascolto segreto
Siri è progettato per attivarsi solo quando rileva la frase “Hey Siri”. Tuttavia, negli ultimi anni sono circolate numerose accuse secondo cui l’assistente vocale registrerebbe anche conversazioni private, attivandosi in modo accidentale. Alcuni utenti hanno segnalato la comparsa di annunci pubblicitari su temi di cui avevano appena parlato, facendo crescere i sospetti. Nel gennaio 2025, Apple ha accettato di pagare 95 milioni di dollari per risolvere una causa legale, una class action negli Stati Uniti, in cui si accusava Siri di aver registrato conversazioni private senza consenso. Apple ha ribadito il proprio impegno per la privacy, dichiarando che la raccolta dati è avvenuta con il consenso e che i dati non sono stati usati per scopi pubblicitari né venduti a terzi. Anche Alexa di Amazon e Google Assistant sono stati coinvolti in controversie simili, portando queste aziende a introdurre misure di sicurezza più rigorose. Apple ha spiegato che Siri utilizza una modalità a basso consumo per rilevare la frase d’attivazione, dopodiché registra brevi segmenti audio per elaborare la richiesta. Le registrazioni, secondo Apple, non sono associate all’identità dell’utente e servono solo per migliorare l’accuratezza dell’assistente vocale.

Il caso legale e le sue implicazioni
Già nel 2019 un informatore interno aveva rivelato che alcuni dipendenti Apple avevano accesso a conversazioni private registrate involontariamente. In seguito Apple ha introdotto nuove opzioni per gestire la cronologia vocale, compresa la possibilità di disattivare la valutazione delle interazioni con Siri. Nel 2021, Apple è stata coinvolta in una class action con l’accusa di registrazioni non autorizzate. Nel 2023 sono emerse notizie su rimborsi offerti ad alcuni utenti coinvolti, nell’ambito di un accordo preliminare. Il caso ha alimentato il dibattito sull’uso dei dati personali e la necessità di maggiore trasparenza da parte delle big tech.

Il fenomeno del “sentirsi spiati”
La sensazione di essere costantemente osservati non riguarda solo Siri. Smart TV, app, social media e persino elettrodomestici connessi possono raccogliere dati personali, tracciando le nostre abitudini e preferenze. Molti studi hanno confermato che le aziende tecnologiche raccolgono informazioni dettagliate: posizione, cronologia di navigazione, interazioni social, e perfino dati biometrici. Tutto questo viene spesso utilizzato per profilare l’utente e mostrargli pubblicità mirate. Persino le nostre reti sociali influenzano ciò che vediamo: se un amico è interessato a un prodotto, è probabile che anche a noi venga proposto lo stesso annuncio. Un caso emblematico è quello di Cambridge Analytica, che ha dimostrato come i dati raccolti online possano essere utilizzati per influenzare decisioni di voto e acquisti, sollevando preoccupazioni globali.

Spyware e impronte digitali
Esistono app spia, dette anche, che possono essere installate (anche senza autorizzazione esplicita) per monitorare dispositivi mobili. Ecco alcune delle più conosciute: Android Spy; SpyBubble; Spyera e Spyic.
Ogni attività online lascia un’impronta digitale che può rivelare dettagli sensibili. I rischi associati sono molteplici:

  • Furto d’identità
  • Truffe
  • Discriminazione
  • Manipolazione comportamentale
  • Perdita dell’anonimato
Sorveglianza di massa Europa vs. USA: due approcci alla privacy
L’Unione Europea ha introdotto il GDPR, uno dei regolamenti più severi al mondo, che garantisce agli utenti il controllo sui propri dati. Negli Stati Uniti, invece, la protezione è più frammentata. Alcuni stati, come la California, hanno introdotto leggi come il CCPA e il CPRA, ma a livello federale manca una normativa unificata. 

I risvolti positivi del tracciamento
Non tutto, però, è negativo. Il tracciamento consente servizi personalizzati e gratuiti, come suggerimenti su film o mappe sempre aggiornate. Le aziende possono inoltre migliorare i propri prodotti e offrire esperienze più fluide e utili. 

Come difendere la propria privacy
Ecco alcune azioni concrete per proteggersi:
Disattivare Siri o altri assistenti vocali se non necessari.
Gestire i permessi delle app: controlla quali app hanno accesso a microfono, posizione, contatti, fotocamera.
Usa una VPN: crea una connessione sicura, utile soprattutto su Wi-Fi pubblici.
Elimina cronologia e cookie con regolarità. Utilizza password sicure e gestori di password.
Attiva l’autenticazione a due fattori.
Aggiorna regolarmente il software dei dispositivi.
Evita di condividere dati sensibili pubblicamente sui social.
Stai attento alle email sospette e ai link sconosciuti. 

Conclusione
La tecnologia offre comodità e servizi che migliorano la nostra vita quotidiana, ma è fondamentale non abbassare la guardia sulla privacy. Essere informati e adottare misure preventive ci aiuta a navigare in un mondo digitale in modo più sicuro e consapevole. Solo trovando il giusto equilibrio tra protezione dei dati e uso intelligente dei servizi potremo garantire un futuro tecnologico rispettoso della nostra libertà.

L'articolo è estratto rubrica settimanale #7 L'hAI Sentito? pillole sulle novità Tech - tenuta dal direttore di Geeks Academy Antonio Venece - che va in onda ogni mercoledì sul canale 14 del digitale terrestre.


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