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Una blockchain molto discussa tra 2021 e 2022 è certamente Fantom, grazie anche alla recenti collaborazioni nel campo motori con la scuderia F1 AlphaTauri e il popolare pilota Valentino Rossi di MotoGP. Originata nel 2018 con una Initial Coin Offering da 40 milioni di dollari e lanciata successivamente nel 2019 da Ahn Byun-ik e David Richardson, la Fantom Foundation ha attirato l’attenzione di molti (l’aumento di prezzo del token FTM da $0,003 ai massimi sopra i $3 ne è un indicatore), soprattutto per via del suo algoritmo Lachesis.
Scalabilità e Lachesis
Fantom è definibile una piattaforma decentralizzata per smart contracts basata su un DAG (Directed Acyclic Graph) e un algoritmo, appunto Lachesis che alimenta la mainnet Opera (rete open source di Fantom), la quale supporta compatibilità con dApps Ethereum grazie a una EVM, permettendo una migrazione di progetti in maniera semplice e meno costosa oltre che alla possibilità di programmare l’SDK FVM.
Se è vero che Ethereum ha avuto il merito di lanciare i primi smart contracts, è anche vero che la rete, con dApps molto complesse e numerosi utenti, utilizzando la stessa infrastruttura ha problemi di congestione e rallentamento. Ciò non avviene invece su Fantom in quanto le dApps utilizzano blockchain diverse comunicando soltanto infine con Lachesis (pratica simile allo sharding), beneficiando così di sicurezza, velocità ed interconnessione.
Un DAG, o Directed Acyclic Graph, è un’alternativa alla blockchain. Anziché essere raccolte in blocchi e processate sequenzialmente, le transazioni vengono aggiunte in modo disordinato in un grafico che ha l’aspetto di un albero. Ciascuna transazione corrisponde a un vertice del grafico, che ha quindi un aspetto caotico. Meno ordinato di una blockchain, ma oggettivamente più efficiente. Questa differenza fa sì che il numero di TPS possibili non sia un problema. Al punto che la Fantom Foundation suggerisce di spostare l’attenzione altrove: non più transazioni per secondo, piuttosto TTF, o Time-to-finality. Il tempo necessario a confermare una transazione qualunque, equivale, secondo gli sviluppatori, a 1 secondo. è chiaro dunque come la scalabilità sia il punto di forza della blockchain Fantom.
DeFi e Andre Cronje
Oltre alla velocità, Fantom punta molto sul settore DeFi. Nei momenti di picco a Gennaio 2022, il TVL di Fantom ha toccato cifre vicino ai $13 miliardi. Exchange decentralizzate come Spooky Swap e Beethoven X hanno attirato l’attenzione dell’utenza DeFi, portando grossa liquidità al network, grazie anche ai protocolli di lend & borrow come Geist Finance e Scream. Inoltre, con la crescita dell’ecosistema Fantom, importanti progetti come Beefy.Finance e Curve hanno trovato spazio di inserirsi in questo mercato in piena crescita. Crescita che, nelle ultime settimane, ha subito un grosso stop a causa dell’addio di un personaggio di spicco del settore DeFi: Andre Cronje.
Andre Cronje è un imprenditore sudafricano, conosciuto nell’universo crypto grazie a Yearn Finance, storico protocollo di lending e yield optimizer. Negli ultimi anni, Cronje si è interessato allo sviluppo di alcune dApps di Fantom, tra le quali Solidex e Multichain, e ha ricoperto un ruolo attivo nella comunità Fantom e non solo. Poche settimane fa, Andre Cronje e il suo collaboratore hanno annunciato l’abbandono del settore criptovalute e DeFi; gli investitori, come ogni momento di incertezza, hanno ovviamente venduto. Il token FTM ha subito in pochi giorni una perdita di quasi il 50%, con conseguente esodo in uscita di liquidità dall’intero ecosistema. Nei giorni seguenti, la stessa Fantom Foundation pubblica un comunicato ufficiale, asserendo che l’assenza di Cronje non compromette alcun protocollo né lo sviluppo della blockchain stessa.
Perché è importante comprendere la blockchain?
Finanza Decentralizzata, Agrifood, Internet of Things, Sharing Economy, Assicurazioni, Arte, Gaming, Notarile. I possibili ambiti d’impiego della blockchain non si fermano di certo qui, ed è bene scoprire come rendere ancora più efficiente l’utilizzo di questa tecnologia, soprattutto nel campo industriale, dove molti dei possibili lavori del futuro potrebbero essere già sostituiti da smart contracts, oracoli ed intelligenze artificiali. Lo studio della blockchain è inoltre un elemento sempre più richiesto dalle aziende FinTech, che hanno avuto il loro boom proprio durante l’anno pandemico in seguito al crescente affermarsi del lavoro digitale. Ad ora, nascono sempre più progetti, coins, tokens ed NFTs che richiedono soft skills ed un'ampia conoscenza degli strumenti principali di programmazione. Iniziare ora, sebbene possa sembrare già troppo tardi, non lo è affatto, perché la blockchain sta ormai diventando quotidianità. Le insidie però sono ancora parecchie: molte aziende, ad esempio, non riescono ancora a comprendere appieno la differenza tra un normale database e una blockchain, e quando si rivolgono a consulenze, spesso i loro casi d’uso non sono congrui alla tecnologia che vogliono impiegare.
Ecco cosa serve:
Esaminando diversi annunci di lavoro, l’elenco delle competenze e dei requisiti più rilevanti sono senz’altro:
- Comprensione di algoritmi, sicurezza dei dati, tecnologie decentralizzate e strutture dati.
- Un solido background nelle capacità di codifica, con almeno uno dei seguenti linguaggi di programmazione: Python, JavaScript, JAVA, C, C++.
- Comprensione generale di libri mastri, blockchain e criptovalute.
- Competenza nella gestione delle prestazioni e rilevamento delle anomalie.
- Almeno esperienza di base nella creazione di framework blockchain e applicazioni aziendali.
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Blockchains Overview è una serie di approfondimenti sulle principali blockchain del momento. Di seguito la lista delle blockchain trattate: